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INFORMATICA GIURIDICA
E SISTEMI GIUDIZIARI
Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche in lingua italiana
Legislazione preunitaria
 
Gride dei Conservatori della Sanità dello Stato di Milano (1576 - 1706)

 
 
 
Avvertenze

Fiammetta Giovannelli Onida, Elisabetta Marinai [*] (a cura di)


Presentazione dell'opera
>  Introduzione

Sommario:
- 1. Premessa
- 2. Il documento bibliografico elettronico
- 3. I testi integrali delle gride generali
- 4. Le immagini
- 5. Il lemmario
- 6. Le abbreviazioni

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Le gride generali
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> Frequenze

1. Premessa

Il sito [CD-Rom] comprende, oltre all'Introduzione (Una magistratura dello Stato di Milano nel periodo del predominio spagnolo: i Conservatori della Sanità), alle Avvertenze e alla Bibliografia in rete [al Manuale d'uso], quattro archivi elettronici di varia consistenza (l'archivio dei documenti bibliografici, l'archivio dei testi integrali delle gride generali, quello delle immagini e quello contenente un lemmario), sette indici, una tavola di frequenze, un index locorum. Più precisamente:
Gl'indici e le tavole derivano, avendo usato procedure automatiche, dagli archivi:

  • i sette indici (dei sovrani, delle magistrature, dei luoghi citati, dei luoghi di stampa, degli stampatori, delle cose notevoli e l'indice onomastico) sono stati tratti dall'archivio dei documenti bibliografici;
  • la tavola delle frequenze e l'index locorum sono stati tratti dall'archivio dei testi integrali delle gride generali.

2. Il documento bibliografico elettronico

Durante l'interrogazione della base di dati, ognuno dei 737 documenti bibliografici elettronici che la compongono appare diviso in due parti:

  • la parte strettamente bibliografica (contenente le informazioni relative alla tipologia, alla data di emanazione, alle date citate, alla data di stampa, al titolo, alle note tipografiche, ai riferimenti, alle note);
  • la parte relativa agli Indici (sovrani, magistrature, onomastico, stampatori, luoghi di stampa, luoghi citati, cse notevoli), posta in un riquadro e con le ripartizioni nei vari indici visibili.
Tutti i documenti sono numerati, hanno, cioè, un Codice. Naturalmente non tutti i 16 campi sono sempre presenti nel documento, essendoci la possibilità che alcuni di essi rimangano "vuoti" (ad esempio può mancare la data di stampa o il luogo citato o le note).

2.1 Codice

Tutti i documenti hanno un numero e sono ordinati con criterio cronologico-alfabetico secondo la data di emanazione; all'interno della data, sono posti in ordine alfabetico per parola d'ordine (la prima parola del titolo esclusi solo gli articoli). I documenti possono essere richiamati attraverso l'interrogazione per codice.

2.2 Tipologia

La tipologia di un documento legislativo è tratta anzitutto dal titolo o dalla sua denominazione all'interno del testo. Altrimenti il genere è posto in parentesi quadra ed è desunto dalla natura del documento stesso (vedi l' Introduzione).

2.3 Data di emanazione

Sono messi in questo campo il giorno, il mese e il luogo, oltre all'anno di emanazione della grida, tratti dal testo stesso o da altri elementi (è il caso di data supposta messa in parentesi quadra). Anche se uno solo dei detti elementi è mancante, ma può essere ricostruito, tale ricostruzione è posta tra parentesi.

2.4 Data citata

Le date citate, che sono quelle poste a destra in alto, sono quelle delle precedenti gride che vengono richiamate o rinnovate nel testo dell'atto registrato. Non vengono poste nel campo Data citata quelle date che non corrispondono a documenti che sarebbero stati accolti se fossero stati trovati (è il caso di lettere regie o di lettere di ambasciatori che avvertivano del pericolo di peste). Le date citate sottolineate corrispondono a documenti presenti nell'archivio che possono essere immediatamente richiamati.

2.5 Data di stampa

La data di stampa ricorre raramente e non è, quando non vi sia, supposta, avendo il documento come riferimento principale la data di emanazione. Il principio dell'edizione (data di stampa), posto come essenziale nella Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche, qui non può essere considerato prevalente sulla data di emanazione: un atto identico ad un altro stampato in anni diversi è stato considerato atto legislativo nuovo (ripubblicazione in quanto rinnovazione dell'atto stesso), i casi di riedizione sono veramente esigui. La data è posta sotto la data di emanazione.

2.6 Titolo

Il titolo è riportato per intero: in mancanza di esso, si riportano le prime parole (quando vi siano, ma normalmente non la data) che figurano nel testo in caratteri evidenziati (I Conservatori etc. ...) seguite dalle prime parole della grida tra virgolette (l'incipit). Nei casi in cui il documento è tratto da una edizione (il caso del Centorio), nel campo Riferimenti se ne dà conto. Non vi sono casi di gride con frontespizio. Nel caso di errori di stampa la parola è segnalata da un sic in parentesi quadra, o, se occorre, la parola è corretta e la correzione è posta in parentesi quadra.

2.7 Note tipografiche

Le note tipografiche (luogo di stampa, tipografo, anno di edizione) sono date in forma abbreviata. Nel caso di mancanza, sono spesso ricostruite e poste in parentesi quadra. Nel campo suddetto sono comprese anche le note bibliografiche.

2.8 Riferimenti bibliografici

I documenti bibliografici redatti direttamente sulla base degli esemplari visti portano la sigla e la segnatura della biblioteca in cui è stato esaminato il documento legislativo.
I documenti tratti dalla raccolta di Pavia, e solo quelli, hanno il collegamento con l'immagine del testo legislativo, testo che può essere visualizzato immediatamente cliccando sull'icona posta accanto alla sigla.
La sigla stessa dell'archivio o della biblioteca può essere chiarita cliccandoci sopra e richiamando così la denominazione esatta tramite il collegamento con l'archivio apposito.
Nei riferimenti sono riportate le collocazioni della raccolta pavese (BUPavia), oggetto principale della pubblicazione, e secondariamente solo le collocazioni di quegli esemplari che sono contenuti in raccolte specifiche per la sanità (per esempio il fondo dell'Archivio di Stato di Firenze o alcune piccole raccolte della Biblioteca Nazionale Braidense). Non sono state cumulate le varie collocazioni di esemplari uguali provenienti da raccolte che raccolgono gride di varie magistrature, a meno che non sia verificato un dubbio circa l'identicità tra esemplari di raccolte diverse.

2.9 Note

La nota contiene notizie che servono al chiarimento del documento bibliografico: quali l'argomento della grida e delle gride richiamate o rinnovate e simili.

2.10 Sovrano

Viene dato il nome del sovrano spagnolo sotto cui è stato emanato l'atto.

2.11 Magistratura

Viene dato il nome della magistratura che ha emanato il provvedimento.

2.12 Onomastico

Vi sono elencati i nomi propri di persona dei sottoscrittori della grida e quelli degli appartenenti alle autorità cittadine citati nel testo; di regola non sono stati registrati i numerosi nomi dei gentiluomini preposti alla custodia delle porte. Le persone che sottoscrivono in quanto hanno ricoperto, anche temporaneamente, un ruolo nell'ambito della Sanità, o dello Stato, hanno aggiunta tale carica in forma abbreviata: per esempio, gov. (governatore), aud. (uditore) etc. Per la normalizzazione, che si trova in parentesi tonda, sono state prese in considerazione solo le varianti del cognome o del titolo.

2.13 Stampatori

Vi sono elencate sia le persone fisiche che le giuridiche. Ai fini della normalizzazione sono state considerate solo le varianti del cognome.

2.14 Luoghi di stampa

Vi rientrano i luoghi di stampa desunti dalle note tipografiche o supposti.

2.15 Luoghi citati

Vi rientrano tutti i nomi propri geografici e i nomi etnici presenti nella Bibliografia: questi ultimi sono stati ricondotti, quando possibile, al luogo da cui il nome deriva: quindi "Alemanni" è stato ricondotto ad "Alemagna, Germania", ma "Grigioni" è rimasto invariato). I nomi stranieri sono dati nella forma italiana, quando questa esista e sia tuttora usata; e tutti, italiani e stranieri, quando possibile, sono stati ricondotti alla denominazione moderna del luogo.
Il punto esclamativo (!) che segue un nome vuole indicare che il luogo non è stato identificato e quindi è stato lasciato così come risulta dal testo.

2.16 Cose notevoli

Vi sono elencati quei termini che sono stati ritenuti degni di rilievo (sostantivi, aggettivi, verbi, locuzioni etc.) e che possono servire come descrittori per la costruzione del Lemmario.

3. I testi integrali delle gride generali

Sono stati interamente trascritti i testi delle cinque gride generali dell'8 agosto 1583, del 18 aprile 1590, del 10 luglio 1627, del 17 aprile 1665 e del 27 settembre 1677, lasciando punteggiatura e apostrofi così come si trovavano: solo in qualche caso sono stati aggiunti accenti a parole per uniformarsi all'uso moderno, o è stata leggermente variata la punteggiatura per rendere il periodo più scorrevole. La lettera U, u (usata indifferentemente per indicare la vocale "u" o la consonante "v") è stata ricondotta alla vocale "u" o consonante "v" richiesta dalla parola, le abbreviature sono state sciolte. Gli errori di stampa sono stati corretti nel testo e segnalati in nota.
Non sono state trascritte: la grida del 28 luglio 1583 in quanto illeggibile per il testo molto rovinato e l'altra edizione di quella del 1590, stampata da Pandolfo Malatesta, in quanto identica. I testi sono stati resi interrogabili e da essi sono stati tratti una tavola di frequenze (sono state evidenziate con un asterisco le parole che non figurano nell'index locorum) e un index locorum contenente una ristretta selezione di parole significative per il diritto. L'immagine del testo può essere richiamata nello stesso modo delle altre gride: vedi paragrafo successivo.

4. Le immagini

Varie immagini si trovano nella pubblicazione [nel CD-Rom]: quella di apertura della pubblicazione stessa [del CD-Rom stesso], che figura anche sulla copertina del libro, (il lazzaretto di S. Gregorio[1]), quelle dei testi collegati con l'Introduzione[2] e soprattutto quelle delle 180 gride della raccolta di Pavia (collocazione 43.E.1, vol. 24 e parte del 25), collegate ai documenti bibliografici. Queste ultime possono essere visualizzate sia dal documento bibliografico stesso (tramite la miniatura (thumbnail) [l'icona], o le miniature [icone] se la grida è composta di più pagine o di più fotogrammi, posta accanto alla collocazione), sia direttamente dall'archivio Immagini.

5. Il lemmario

Il lemmario[3] si presenta come un insieme di parole-chiave, esclusi i nomi propri, collegate tra loro secondo rapporti orizzontali di sinonimia, quasi sinonimia, relazioni associative, e rapporti verticali di dipendenza gerarchica e concettuale. Non si tratta, però, di un thesaurus: i termini non sono stati strutturati, cioè, non sono stati creati collegamenti (link) ipertestuali tra i lemmi stessi tali da poter esser resi operativi.
Le parole-chiave sottolineate (sulla stampa) ed evidenziate dal colore verde (sul video) sono parole più generali (anche non presenti nell'archivio bibliografico) dalle quali può essere avviata in modo più fruttuoso la ricerca, avendo la funzione di fornire un inizio di percorso. Sono stati selezionati 10 lemmi, abitazione, acqua, chiesa, commercio, delitto, famiglia, mestiere, ministro della sanità[5], tributo, vettovaglia, corrispondenti a parole evocative dei vari ambiti della vita sociale presi in considerazione ai fini della sanità: l'igiene nelle case e nelle locande, nelle strade e nei cortili, la pulizia delle acque, il frequente ricorso a Dio attraverso processioni per implorare il suo perdono e la fine dell'epidemia, lo scambio delle merci, essenziale ma pericoloso per il contagio, i frequenti reati, anche di lieve entità, occorsi nel contravvenire agli ordini, la famiglia come nucleo essenziale della società e quindi come microcosmo da tutelare ed eventualmente segregare se infetto, le persone che collaboravano con la Sanità o che ne facevano parte, il lavoro svolto attraverso attività produttive (i formaggiai) o di servizio (gli spazzapozzi), che doveva svolgersi senza diffondere o creare i presupposti per le malattie, le gabelle da pagare per sopperire alle spese delle quarantene, il cibo sempre scarso in tempo di carestia e di epidemia, ma che comunque doveva essere provveduto per i segregati e i poveri.
Le parole prese come lemma sono state normalizzate, secondo gli usi linguistici correnti. Dopo il lemma, in parentesi tonde, sono state poste tutte le varianti della parola (come le varianti grafiche, le forme flesse, le parole che hanno la stessa radice). Dopo la parentesi, vengono elencate le parole collegate, che possono costituire altri lemmi (e in questo caso sono normalizzate) o che sono prese dai documenti nella forma in cui appaiono. Alla fine dei rinvii, è stata messa la parola con significato contrario evidenziata col carattere corsivo (sulla stampa) e dal colore viola (sul video). Quando una parola presenta accezioni diverse, questa diversità è segnalata da barre verticali.
I lemmi possono essere interrogati direttamente dal loro archivio, dall'"interrogazione per lemma" o attraverso l'"interrogazione libera" che può spaziare nell'archivio bibliografico (indici compresi) e nel lemmario.

6. Le abbreviazioni

Le abbreviazioni usate, quando non siano le sigle delle biblioteche o del testo del Centorio (per le quali esiste in linea il collegamento alla loro esatta denominazione) sono quelle di uso comune (pp. = pagine etc.), con alcune eccezioni di abbreviazioni che si trovano nell'indice Onomastico, qui di seguito elencate:
ambasc. (ambasciatore)grancanc. (grancancelliere)
aud. (uditore)not. (notaio)
canc. (cancelliere)pres. (presidente dei Conservatori)
causid. (causidico)protofis. (protofisico)
coad. (coadiutore)quest. (questore)
coll. (collegiato)segr. (segretario)
comm. (commissario)vicecanc. (vicecancelliere)
gov. (governatore)vicepres. (vicepresidente)


Note:
 

[*]Curatrice della messa in linea della Bibliografia a partire dalla pubblicazione su CD-Rom. Le modifiche sono indicate con "[stringa sostituita]"

[1]L'incisione, che raffigura l'interno del lazzaretto di S. Gregorio fuori di Porta Orientale, è di Louis Durau fatta su disegno del Sarti. È tratta dalla tav. 58 del vol. II de Les curiosités de la ville de Milan et des ses environs (Milan-Paris, S. Vallardi, 1820).

[2]I testi che in una edizione a stampa sarebbero stati posti in una apposita Appendice, qui sono stati collegati all'Introduzione come immagini. Troviamo, quindi, richiamabili tramite un'apposita icona, i seguenti testi: Notizie sulla Raccolta di gride della Biblioteca Universitaria di Pavia (par. 2); La erettione del Magistrato della Sanità di Milano, Pavia, G. Bortoli, 1578 - unica traduzione in italiano dell'opera, stampata nel Cinquecento - (par. 3); De officio Praefectorum Sanitatis Dominii Mediolani, in Constitutiones Dominii Mediolanensi, Mediolani, V. et H. Metios, l. I, cc. 23-24 (par. 3).

[3]Per i criteri di costruzione del Lemmario cfr. l'Introduzione alla pubblicazione [al CD-Rom] della Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche in lingua italiana: F. Giovannelli Onida, Considerazioni e note cit., p. 41 e ss.

[4]Sotto "Mestiere" sono elencate non solo le attività produttive (i mulinai), ma anche quelle di servizio (i mulattieri), mentre le attività di commercio sono state poste sotto "Venditore".

[5]Sotto questa locuzione sono state posti non solo i membri della magistratura, ma anche tutte quelle persone che collaboravano in vari modi con i Conservatori.

Gride dei Conservatori della Sanità dello Stato di Milano (1576-1706)


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